X
GO
 
  •  

    10 novembre 1959

    nasce un mito che diventa leggenda:

    Eugenio Aringhieri

    Moto

Chief Executive Officer del Gruppo Dompè
Best European CEO in Therapeutics Innovations Industry
Best Therapeutic Solutions and Best Performing CEO Biotech in Italy

 

Il CEO

Da informatore scientifico a Chief Executive Officer Dompé multipremiato a livello internazionale

Eugenio Aringhieri si diploma a Pontedera e si laurea a Pisa. Inizia come farmacista e poi come informatore scientifico Rhône-Poulenc (attuale Sanofi) dove resta un anno. Seguono i 10 anni in Janssen e poi inizia l’avventura Dompé.

In Dompé, azienda biofarmaceutica italiana, inizia come direttore marketing, poi direttore generale e nel 2007 viene nominato CEO del Gruppo Dompé, con l’obiettivo, voluto dall’azionista Sergio Dompé, di promuovere la riorganizzazione funzionale della Società e di dare slancio al progetto di trasformare Dompé in una science based company riconosciuta a livello internazionale. E ci riesce alla grande!

In virtù di una focalizzazione sul valore dell’innovazione applicata alla ricerca di soluzioni terapeutiche biotecnologiche per domande di salute globali, Eugenio promuove un percorso internazionale basato sul network ed è attivo nel sostegno alle start up impegnate nell’high-tech.

Innovazione, tecnologia e networking: così la sua vision dell'azienda farmaceutica proiettata nel futuro,

in 10 anni guida la Dompé all’avanguardia nella ricerca e sviluppo di soluzioni destinate alla diabetologia, all’oncologia, al trapianto d’organo e all’oftalmologia, investendo buona parte del proprio fatturato in ricerca.

Tra le cose più importanti che il suo lavoro ci regala, vi è il lancio sul mercato del primo farmaco biotech approvato dalla Commissione Europea per il trattamento di gravi patologie oculari, come la cheratite neurotrofica, attualmente prive di soluzioni terapeutiche efficaci. Tale farmaco, il cui principio attivo si chiama Cenegermin, è frutto della ricerca biotech italiana sulla molecola l’NGF (Nerve Growing Factor), fattore di crescita per le cellule nervose. Si tratta di un’evoluzione delle ricerche del premio Nobel Rita Levi Montalcini, sulle quali Aringhieri e il suo team hanno lavorato per anni con dedizione e sacrificio. 

Il nuovo collirio oculare è prodotto nello stabilimento Dompé dell'Aquila con sistemi di tecnologia biotech all'avanguardia, nel quale Aringhieri ha sempre creduto e investito come eccellenza produttiva del Made in Italy.

L'approvazione di una Laurea honoris causa in biotecnologia, conclude una carriera di successo.

Eugenio Aringhieri

Principali riconoscimenti internazionali

  • 2017: Best Therapeutic Solution Biotech per Cenegermin gocce oculari, il primo farmaco biotecnologico Dompé.
  • 2017: Best Performing CEO Biotech, premio istituito dalla rivista The European.
  • 2016: Best European CEO in ambito Biotech, premio istituito dalla rivista "CEO Insight" e viene inserito dalla rivista dedicata al mondo finanziario “Acquisition International” tra i 100 CEO più influenti dell’anno in ambito Life Sciences.
  • 2015: Best CEO in Therapeutics Innovations Industry agli European CEO Awards.

Gli incarichi istituzionali

  • 2016: Presidente del Gruppo Biotech di Farmindustria.
  • 2016: Consigliere del Cluster Nazionale Scienza della vita Alisei.
  • 2015: Componente del Comitato di indirizzo dell’Osservatorio Università-Imprese della Fondazione CRUI.
  • 2014: Rappresentante di Farmindustria all’interno del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, Comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  • 2008: Membro del Board Internazionale di EBE - European Biopharmaceutical Enterprises.
  • 2000: Membro della Giunta di Farmindustria.
La ricerca e il Biotech

La ricerca e il biotech

“La ricerca farmaceutica secondo me”.
Eugenio Aringhieri riveste un ruolo importantissimo per la ricerca farmaceutica italiana e internazionale, a partire dalla sua vision estremamente lungimirante e proiettata sull’idea di una ricerca farmaceutica innovativa e tecnologica, che esce dai propri confini attraverso un network di competenze integrate.
In quanto Presidente del Gruppo Biotech di Farmindustria agisce sempre al fine di perseguire l’innovazione tecnologica della ricerca ed è un convinto sostenitore di una specializzazione più efficace delle nuove professioni.

Gruppo Biotech

“Il biotech è uno di quei settori complessi, dove si è disposti a pagare un premio di competitività a chi sa fare meglio e non a chi è più grande. L’Italia quindi può fare la sua gara in questa industria, perché ha capacità scientifiche di livello internazionale”.

Innovazione

“Innovare significa non avere paura delle contaminazioni…Io credo nella contaminazione… Far lavorare ingegneri e scientist insieme significa accoppiare competenze digitali e biotech. Una combinazione necessaria per le sfide che ci attendono”.

Open network research

“Non puoi pensare di fare la genomica in casa, ma devi essere dentro una rete di competenze necessariamente internazionali… Si va verso l’open network, una rete aperta e senza confini, guidata dalle competenze. La ricerca oggi è una sorta di modello a mosaico”.

Primo farmaco biotech

“Per 20 anni siamo stati seduti sul sedile accanto ai grandi del biotech. Adesso abbiamo dimostrato che si può fare anche in Italia, anche in un’azienda delle nostre dimensioni. Questo farmaco è un prodotto italiano che risolverà un problema di pazienti di tutto il mondo”.

Malattie rare

“Cresce il numero delle malattie rare, non perché aumentino i pazienti, ma perché la tecnologia consente modalità più fini per intercettare le patologie... Con la stessa “cassetta degli attrezzi” oggi si riesce ad intervenire sulla terapia in modo sempre più mirato e preciso”.

Il ruolo del CEO

“Il sistema è diventato talmente complesso che un uomo solo al comando non funziona più. Non devi dare risposte, ma devi saper fare domande... Il nuovo CEO è un facilitatore, fa domande. Ovviamente per fare le domande giuste devi sapere di che cosa stai parlando”.

La partita del Digitale

“Le eccellenze italiane hanno le carte in regola per svolgere un ruolo importante nella partita del digitale, dell’intelligenza artificiale e dell’Industria 4.0. Bisogna avere il coraggio di investire anche perché rischiamo che le nostre migliori risorse vadano a gestire l’innovazione digitale dei competitor stranieri”.

Rivoluzione copernicana

“Da un’industria chimica a un’industria biotecnologica che va di pari passo con le maggiori innovazioni in campo hi-tech. Il futuro del nostro settore si fa con la raccolta dei dati (uno dei trend di maggior successo è rappresentato dai wearable devices e dalla mHealth) e l’analisi degli stessi (i cosiddetti big data)”.

La cassetta degli attrezzi

“Sotto il cofano abbiamo la ricerca e lo sviluppo, il vero motore di crescita…Abbiamo la biotecnologia, la nanotecnolgia, la genomica, la protenomica… L’onda digitale è partita molto tempo fa e oggi siamo a un 70-75% del percorso per quanto riguarda lo stabilimento dell'Aquila”.
Citazioni tratte da interviste e articoli su Economy Up (Articolo 1, Articolo 2), Italia Oggi, EAI ENEA, Corriere Innovazione, Il Centro, Il sole 24 Ore.

La sua ricetta di vita: 3 ingredienti fondamentali

L'ETICA

Insegnatagli dal padre, che tutti i giorni all'alba andava in bici a lavorare. "Da mio padre ho imparato che il semaforo è rosso sempre, anche di notte e non solo di giorno"

LA COSA PIÙ IMPORTANTE

Avere ben in mente cos'è la cosa più importante che ci guida nelle scelte vere della vita. "È più importante tua moglie o fare il CEO? Lavorare con gente con cui condividi qualcosa o lo stipendio a fine mese?"

LA LEGGE DEL CALZINO

Svegliarsi prima degli altri dà un vantaggio competitivo fondamentale."Decidi tu al mattino quando infilarti il calzino, fallo sempre mezz'ora prima degli altri"

L'uomo

L'uomo

L’etica e la famiglia sono le cose più importanti

Eugenio Aringhieri nasce a Ponsacco il 10 novembre del 1959 da Gino ed Anna, famiglia semplice con una forte etica, rimasta impressa nel suo DNA. Un fratello più piccolo, Filippo, di cui è il riferimento.

Fin da piccolo ha la passione per la ricerca, fa esperimenti col “piccolo chimico” e passa le sue giornate con una camicia del papà al posto del camice. Il sogno di inventare nuove cure attraverso i farmaci lo porta a studiare Farmacia a Pisa, anni dopo.

È innata in lui la voglia di vivere la ricerca come percorso, la ricerca dell’ignoto alimentato da un’inquietudine di fondo e la ricerca di situazioni di non confort. Volevo essere esploratore fin da bambino”, ha sempre raccontato.

Nel 1987 conosce Paola Hüller, l’amore della sua vita a cui lo lega il filo rosso di un sentimento unico e senza fine. Si sposano due anni dopo. “Marito unico al mondo, diceva che la bellezza di una donna è negli occhi della persona che lo guarda e per 31 anni mi sono sentita la più felice ed appagata del mondo”, racconta Paola.

Nel 1989 nasce Giorgio e nel 1993 Lorenzo, per i quali è un padre premuroso, sempre presente, amico e faro. Si augura che anche loro incontrino la persona giusta, che ritengano i valori della vita un elemento chiave e che siano dei cittadini del mondo. Secondo lui, i genitori devono fungere da archi e scagliare le loro frecce (i figli) con determinazione, inoltre devono lasciare i figli liberi di prendere la loro strada.

Nel 2017 nasce la nipotina Beatrice, figlia di Lorenzo: “è bello alzarsi al mattino con la consapevolezza che sia nata questa creatura”, confida alla moglie.

Una delle sue parole preferite è: Resilienza: …diventano fondamentali quelle caratteristiche personali che possono determinare la riuscita, come la resilienza, la determinazione, il sacrificio per un sogno da realizzare. Tutti elementi che possono fare la differenza tra la riuscita e il suo contrario”.

Una delle sue citazioni più sentite: "Non c’è una formula per il successo eccetto forse un’accettazione incondizionata della vita e di ciò che ci porta", Arthur Rubinstein

Eugenio Aringhieri
 


 

Dicono di lui

  • Invincibile

    Lorenzo Aringhieri

    Lucido sognatore

    Giorgio Aringhieri

    Il Tutto

    Paola Hüller

    Ispirazionale

    Flavio Mantelli
  • Eclettico

    Cinzia Simoni

    Uragano di energia

    Francesca Mion

    Positività

    Valentina d’Amelio

    Uomo meraviglioso!

    Alessandra Mazzuchelli
  • Geniale entusiasta

    Claudia Fanello

    Mentore

    Andrea Diana

    Vero signore

    Susanna Brigiotti

    Felice

    Franco Hüller
  • Esteta

    Piera Stoeckicht

    Gioioso

    Monica Zausa

    Bimbo

    Jarno Sala

    Resilience

    Cecilia Pieraccioni
  • Unico

    Giancarlo Salutino

    Nobile guerriero

    Marilena Caselli

    Libero

    Federico Fucetola

    Trascinatore

    Chiara Totaro
  • Un Signore

    Rita Amato

    Altruista Indomito

    Marrico Maurelli

    Vero

    Fiorella Donati

    Oltre il confine

    Giovanna Leto di Priolo
  • Accogliente

    Marco Meucci

    EUGENIO

    Stefano Speroni

    Complicità ciclistica

    Davide Cassani

    Magnetico

    Maria Luisa Brugnoli
  • Lungimiedrico
    (parola creata apposta per persona unica)

    Francesco Paperini

    Graaaaaaaaaaaaande

    Chiara Grossi

    Fratello

    Marcello Albergoni

    Vero amico

    Davide Candiani
  • Carismatico

    Alessandra Persichetti

    Insuperabile

    Filippo Aringhieri

    Resilienza

    Anna Olivati

    Classe

    Andrea Calafiore
  • Passione

    Marco Mazzuchelli

    Tenace visionario

    Michela Picco

    Incredibilmente generoso

    Leonardo Mastropasqua

    Coraggioso

    Paolo Aringhieri
  • Persona meravigliosa

    Luca Bongini

    Valorizzatore

    Patrizia Vallini

    Carismatico

    Maurizio Foschi

    Entusiasta

    Marco Alloisio


 
Le passioni di Eugenio Aringhieri

Le passioni

In primis la famiglia, poi le bici (Pinarello), le moto (Harley e Bmw), le Porsche, la lettura, il mare e la Toscana.